Qual è la genesi del Messaggio Ritrovato? Cattiaux voleva iniziare il suo amico Robert Larger agli arcani dell'Ermetismo e dell'Alchimia.
LE MESSAGE RETROUVÉ (1951), di Emmanuel d'Hooghvorst


La genesi di questo libro ermetico è curiosa. L’autore aveva un amico. Voleva iniziarlo agli arcani dell’Arte di Ermete; e fu per lui che scrisse per la prima volta un quadernino di sentenze ermetiche che non erano destinate alla pubblicazione.
Con il tempo, l’ispirazione divenne sempre più abbondante e divenne oggetto di un libro pubblicato nel 1946 dallo stesso autore. Egli riteneva che da qualche parte potessero esserci altri uomini alla ricerca del tesoro perduto e che questo libro potesse aiutarli. Gli editori e i critici non erano d’accordo. Nessun editore volle caricarsi di questa pubblicazione e la critica non ne parlò. Ma l’autore non se ne curò e l’ispirazione continuò; tanto che l’opera, ora completata, contiene venticinque libri, mentre la prima edizione ne conteneva solo dodici. Poiché era impossibile pubblicare l’intero libro in una rivista, ci siamo dovuti accontentare di farne un’antologia.
Abbiamo dovuto scegliere tra le sentenze; è stato un compito difficile: qual era il motivo della scelta di una piuttosto che dell’altra? Se da un lato abbiamo cercato di dare un’idea generale di quest’opera, in cui si intrecciano soffio mistico e ispirazione ermetica, dall’altro abbiamo scelto soprattutto quelle sentenze che sottolineano la fondamentale opposizione tra scienza profana e scienza ermetica.
Le sentenze sono disposte su due colonne che si rispondono. Sono le due colonne del tempio, il Fuoco e l’Acqua, Apollo e Artemide, il Sole e la Luna ermetici. Le sentenze si rispondono a volte in senso verticale, a volte in senso orizzontale, a volte a X.
Chi legge di fretta non ci si soffermerà. L’espressione è spesso enigmatica. Questo libro richiede uno sforzo insolito da parte del lettore; non è per tutti, ma solo per coloro che sanno leggere. Non cerca di piacere, ma di indurre. È un piccolo sacchetto di pensieri segreti e condensati come semi. L’oggetto del Messaggio è molto semplice: “Il dogma del Progresso è un dogma empio e la scienza profana, una vana illusione; esiste solo la caduta dell’uomo nelle tenebre della morte e la sua reintegrazione nello splendore originario per mezzo dell’Arte”. Tutto il resto è vanità. L’autore ci parla della Grande Opera. Ci racconta come l’acqua esca dalla terra per mezzo del fuoco e come il fuoco ritorni alla terra per mezzo dell’acqua; come il sole, la luna e le stelle lavorino di concerto con il Saggio Artista; come il sole terrestre, l’oro dei Saggi, germogli nella sua ganga tenebrosa; come il fuoco maturi ogni cosa, fino alla perfezione aurea del frutto perfettissimo. Come scrive Lanza del Vasto nella bella prefazione che ha dato a questo libro, emana dal Messaggio Ritrovato un Profumo di Verità che seduce chi la cerca con cuore amoroso. Gli uomini non sono curiosi dei misteri della vita. Stranamente, non ci credono. Quando Paolo giunse ad Atene per ricordare ai suoi abitanti il significato profondo delle loro tradizioni, non lo accolsero. “Quando sentirono parlare della risurrezione dei morti, alcuni risero, altri dissero: Ti ascolteremo un’altra volta”. Essere morti significa temere la luce e la vita.
Un ramo dell’antica Scienza di Ermete sta per rifiorire a Parigi, in una piccola bottega della riva sinistra? Questo gioioso sapere che ci giunge come una luce dalle profondità del tempo non invecchia mai. Appare sempre giovane, splendente, identico a se stesso, ogni volta che un figlio di Ermete lo porta alla ribalta. Il suo oggetto è unico. Il faraone Akhenaton lo aveva già inciso su una stele di marmo che è sopravvissuta per più di tre millenni, attraversando gli anni come un sasso l’onda:
O Padre, tu sei nel mio cuore e nessuno può conoscerti se non io, tuo figlio!
In R. Arola, Croire l’incroyable