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« Il Messaggio Ritrovato, L’orologio di Dio » di Louis Cattiaux, di Elisabetta Sgarbi, 1986

L’OROLOGIO DI DIO

Tra poesia, filosofia e religione gli splendidi aforismi del poeta francese, che la Casa Editrice Jaca Book pubblica per l’autunno in una raccolta completa dal titolo «Il Messaggio Ritrovato» di Louis Cattiaux.

VERITA’ NUDA

1) Colui che vive nell’errore cerca di imporlo agli altri. Colui che possiede la verità si sforza d’applicarla a se stesso. Questo è il segno che non inganna.

3) L’uomo superiore evita agli altri il male che ha vinto. L’uomo inferiore infligge a tutti il male che l’ha sconfitto.

4) E’ possibile nuocere a qualcuno senza ch’egli lo voglia. Non si potrebbe fargli del bene contro la sua volontà.

8) Colui che niente ha da difendere, nessuno ha da combattere.

10) I morti si riuniscono per pregare. I vivi si isolano per intrattenersi con Dio.

11) Il saggio insegna agli uomini della sua stessa tempra.

16) La confusione e la contraddizione dello Spirito sono la sembianza della morte. «Spettatore immobile, sollecito e imperturbabile; così si presenta chi è desto».

18) Il pazzo interroga gli altri. Il saggio, dicono, interroga se stesso. Entrambi sono vicino a Dio, ma solo uno ne è a conoscenza.

20) Discutere con gli ignoranti è come rimescolare il fango per illimpidirlo.

22) La vera saggezza, la conoscenza ultima, isola l’uomo dai suoi simili sicuramente più di quanto non farebbe qualsiasi crimine, o
morbo, o una qualsivoglia morte. La comunione con Dio è la giusta ricompensa del perfetto.

28) I cani abbaiano a ciò che li domina o a ciò che loro sfugge.

30) l’atomo più piccolo è come il più grande Universo, e la moltitudine umana come una particola di Dio.

31) Il Tutto è nel Tutto; la Luce è dentro la Luce.

32) Il Tutto è nel Nulla; la Luce dentro l’Ombra.

33) Il Nulla è nel Nulla; L’Ombra è dentro l’Ombra.

36) Dicono i saggi agli stolti: Voi distruggete i corpi e noi salviamo lo spirito; tutti torneremo alla terra ma non sarà nostra neppure in quel modo.

37) L’innaffiare le pietre per cavarne frutti è atto meno difficoltoso che parlar di Dio ai beffardi per istruirli.

42) Il chiaroveggente loda Dio per la perfezione della sua opera.

49) I ribelli sono come topi presi in trappola. Nella loro delirante confusione, gli uomini si dilaniano e ghermiscono la loro stessa carne per una disperata e cieca rabbia.

64) Ciò che appare pazzo, ciò che somiglia a un sogno, ciò che sembra incredibile: ecco quello che il saggio studia con amore.

IL GERMOGLIO VERDE

1) Qualunque sia la cosa che abbiamo deciso di fare, dobbiamo perseverare finch l’assurdo o la luce di Dio non ci affranchi rendendoci liberi nell’atto e nel riposo. La verità che separa e unisce.
Gli uni due. Uno e nient’altro.

3) La morte separa ciò che la vita ha unito, e l’acqua libera il prigioniero dalle catene.

4) La pietra dissolta non ritorna mai visibile, ma no nostante questo riluce come la luna in tutto il suo splendore.

8) Il nudo del Padre.

10) Il grido che silenzioso arriva. La risposta che e rompe dal seno dell’abisso.

11) Il fuoco s’allea al fuoco per assodare il sangue della terra.

16) Gli eccessi, siano essi di fortuna o di sventura, ge nerano l’oblio del s, per qualche tempo. L’unione di vina l’instaura per sempre.

18) Chi può distinguere i fuoco dal fuoco? Chi può in carnare, identificare il sole con la stella del mattino, ge nerata dalla terra tenebrosa?

20) Sul fondo resta la terra. La vita sale in alto. Dio solo può riavvicinarle.

22) Il nocciolo è celato nella polpa, la mandorla nel guscio e il germe riposa nell’acqua sua nutrice. «Chi separera la luce dalle tenebre? E chi svelerà il fuoco nascosto del Signore? «Chi trasformera il latte verginale nella corporea consistenza del Figlio neonato?»

28) La montagna si burla del vento, ma riceve l’acqua e il fuoco che la fe a fecondano.

30) Lo sperma e nascosto nel corpo della terra e in quello della pioggia.

31) Il germe dimora nello sperma.

32) La commistione universale.

33) La morte nasconde il cielo e la terra.

36) Il mondo fu creato con terra e con acqua. Sarà fango prima di ritornare terra.

37) Dio conosce ogni cosa nell’intimo. Per il tempo è Giudice nell’eternità.

42) I vermi vivono del fuoco, ma non lo vedono.

49) Si disputano gli escrementi e finiscono con il trascurare il balsamo. Trasformano le pietre in fumo, ma chi muterà il fumo in pietra santa?

64) La vita nell’ombra della morte. La pietra cubica e la pietra triangolare nascoste nella sfera del caos. 

 

 

Nell’esterofilia tipicamente italica delle mode culturali, dalla lezione bukowskiana di Tondelli fino agli endemici serials di Piero Chiara, sembra del tutto ignorata, nonostante il dilagante filosofeggiare pseudo-mistico, l’opera di Louis Cattiaux, poeta francese che dedicò l’intera vita alla ricerca della «Verità» o, come lui stesso scrisse, «a credere nell’incredibile». Nato a Valenciennes nel 1904, morì a Parigi nel 1953 lasciando incompiuto quello che la critica d’oltralpe definisce il suo capolavoro: Le message retrouvé ou l’horloge de la nuit et du jour de Dieu. Questo, oltre alle esaurite edizioni di Poèmes du Fainéant e di Poèmes Alchimiques Tristes che costituiscono insieme al saggio Physique et metaphysique de la peinture il nucleo fondamentale della sua opera, sembra aver raggiunto, sia nei paesi francofoni che in quelli di lingua spagnola, il ruolo di caso letterario come viene testimoniato dalle ristampe, prima a Bruxelles e ora a Malaga, del ponderoso tomo. Il Messaggio Ritrovato, redatto in forma aforismatica, è suddiviso in quaranta brevi libri dove l’elemento sovente profetico del poetare, attra verso la rivisitazione religiosa delle dottrine islamica e cristiana, si compenetra con l’allegoria filosofica che vuol condurre, per una via tanto misteriosa quanto affascinante, alla rinascita. E ciò nonostante «quella ben riuscita conosiura di imbecilli, ciarlatant Saggi che», come scrisse Lanza del Vasto nella prefazione alla prima e incompleta edizione, «cercano con ogni mezzo di nascondere la Verità, ciascuno con ciò che ha a disposizione». Di prossima pubblicazione in Italia, gli aforismi qui dati alle stampe, originariamente disposti da Cattiaux in parallelo, sono tratti dal primo libro che ha come sotto titolo, a destra Il Germoglio Verde, e all’opposto, Verità nuda. Ed è interessante notare come tutti quaranta sottotitoli di sinistra siano anagrammi del primo Verité nue. In altre sezioni dell’opera, la rigorosa disposizione colonnare è intersecata da un terzo frammento che, stemperando l’oscurità degli antipodi, si propone simbolicamente come l’azzardo del fato nell’incertezza della dimensione umana, tra malessere e confusione.