Back

Chi era René Guénon?

René Guénon (Blois, 1886 – Il Cairo, 1951) fu uno dei grandi maestri dell’esoterismo occidentale. Quest’ultimo, emarginato dall’establishment razionalista già dalla seconda metà del XVII secolo, fu contaminato da elementi eterogenei, degenerò, divenne ignorante, selvaggio e marginale. In sostanza, l’esoterismo occidentale aveva perso la disciplina necessaria e la rigorosità iniziatica che invece erano rimaste vive nell’esoterismo delle altre civiltà. Si deve a René Guénon la sua riabilitazione, il suo bagno purificatore, il restauro della sua la forma e del suo contenuto originale. Almeno, questa fu la sua intenzione. A noi spetta giudicarne i risultati.

James Chauvet, amico e corrispondente di Louis Cattiaux, mise in contatto l’autore de Il Messaggio Ritrovato con René Guénon. Questo contatto portò Guénon a scrivere una recensione eccezionalmente benevola ed elogiativa de Il Messaggio Ritrovato, pubblicata nella rivista francese Études Traditionnelles nel settembre del 1948. Da quel momento, si instaurò una corrispondenza arricchente tra i due uomini, che proseguì fino alla scomparsa di Guénon nel 1951.

Studi Tradizionali

I Libri

LOUIS CATTIAUX. Il Messaggio ritrovato (Chacornac, Parigi). –
Questo libro si presenta a prima vista sotto una forma singolare e anche insolita:  ciascuno dei suoi capitoli è diviso in due colonne parallele che contengono due serie di aforismi o versetti separati che corrispondono tra di loro. È ovvio che in queste condizioni sia impossibile farne un’analisi o un qualsiasi riassunto; sembra fatto più per fornire in qualche modo temi di meditazione che per essere letto in modo continuativo dall’inizio alla fine. Occorre anche dire che la corrispondenza tra i versetti delle due colonne non sempre appare in modo molto chiaro; ma la cosa migliore è che noi riproduciamo la spiegazione che l’autore stesso ci ha dato a questo proposito: “Le due colonne sono apparse naturalmente come la replica della Terra e del Cielo e della loro unione necessaria che costituisce tutto il mistero dell’incarnazione della vita e della presa di coscienza di colui che ci abita. Così la colonna di destra è un’equivalenza ma non una spiegazione della colonna di sinistra, ed, esaminando i multipli sensi di questi doppi versetti, li si possono collegare con la sintesi del mistero primo della creazione sempre più o meno presente tramite la virtù del senso alchemico”. La molteplicità dei sensi di cui si tratta non è voluta, “ma deriva per generazione naturale dalla radice-madre”, cioè dal senso alchemico che l’autore considera come il senso centrale e ultimo della sua opera. Se abbiamo capito bene, costui sarebbe stato scritto sotto una certa ispirazione, ed è per questo che contiene più di quello che è stato espressamente voluto, sebbene sia ovviamente difficile determinare la parte esatta di ciascuno dei due elementi che ci hanno collaborato. In ogni caso, in queste condizioni, non pensiamo che si possa dire che deriva esattamente ed effettivamente da una tradizione precisa; ma almeno le tendenze che ci sono espresse, sono in somma, in modo generale, quelle dell’ermetismo, e più precisamente dell’ermetismo cristiano. Diciamo in modo generale, perché, se si entra nel dettaglio, ci si accorge che alcune cose, coscientemente oppure no, sembrano venire da altrove: così, abbiamo notato alcuni versetti che ricordano in modo abbastanza lampante alcune massime taoiste, e non sono certo i meno degni di interesse. In ogni caso, l’importanza primordiale che l’autore dà al senso alchemico definisce bene la “prospettiva” dell’insieme, e ne segna anche i limiti, che non sono altri che quelli del punto di vista ermetico stesso. Dobbiamo aggiungere che si trova qua e là qualche “stranezza” come quelle che si incontrano quasi sempre negli scritti che toccano le forme occidentali dell’esoterismo: così, i titoli delle colonne di sinistra sono tutti costituiti da una serie di anagrammi a partire dal primo, e ciò produce uno strano effetto; ma in più, cosa secondo noi ancora più spiacevole, alcuni enunciati si presentano sotto una forma enigmatica a nostro parere veramente poco utile; non insisteremo comunque su questo difetto, perché sappiamo che l’autore stesso se ne è reso conto e che l’ha fatto sparire in grande parte nelle modifiche e nelle aggiunte che ha già preparato in vista di una futura riedizione. Non sappiamo cosa “specialisti” dell’ermetismo, se tuttavia ce ne siano realmente competenti, potranno pensare di questo libro e come lo apprezzeranno; ma una cosa è certa, è tutt’altro che indifferente e che merita di essere letto e studiato con cura da tutti quelli che si interessano a questo aspetto particolare della tradizione.

René Guénon

Firma di René Guénon
Leggere anche

Il resoconto del Messaggio ritrovato di René Guénon