Sono felice di sapere che Lei è permeabile alle effusioni dell’anima, che insegnano più dei libri. È una fortuna per Lei che abbia sperimentato soltanto l’esterno verso l’interno dell’universo nominale, che lascia padrone l’Io, invece di sperimentare l’interno verso l’esterno, il che rischia di far scorrere la goccia d’acqua nell’oceano senza possibilità di ritorno. Così, l’integrazione è molto più efficace della disintegrazione e molto meno pericolosa. Ciò che è difficile sopra ogni cosa è tornare a questo stato il più spesso possibile e aumentarne la durata, è una fioritura sempre incerta che va preparata con lunghi anni di germinazione sotterranea nelle tenebre della fede. E proprio questi fiori devono condurci ai frutti del miracolo quotidiano, cioè all’onnipotenza e alla totale libertà in Dio.
Ora sapete che la solitudine divina non ha nulla di triste né di abbandono, ma unisce tutte le solitudini nell’unione con l’Unico, dove non possono esistere né noia né tristezza, come invece nella solitudine degli uomini.
Il segreto dell’equilibrio, di cui sospettate molto bene la verità ultima, è possedere il proprio corpo in spirito anziché disincarnarsi, cioè possedere il corpo glorioso che possa accompagnarci nelle dimore del Padre eternamente, il corpo glorioso di Kristo risorto che sale al cielo, invece di rimanere nella tomba come il nostro.